Il Teatro dell’Elfo ospita a giungo la rassegna Antigone on the road per ritrovare il senso della socialità.
Nel mese di giugno il Teatro Elfo Puccini di Milano diventa una casa per la compagnia Atir, che porta nel teatro milanese la rassegna Antigone on the road.
Il Comune di Milano ha chiuso per ristrutturazione il Teatro Ringhiera, teatro dove da dieci anni lavora la compagnia, che di fronte a questo fatto ha reagito affermando con forza la propria identità e la propria importanza nel panorama teatrale milanese. Per poter fare questo Atir sceglie di farsi accompagnare dalle parole di Sofocle, che nell’Antigone scrive di un’umanità agitata da desideri e interrogativi che riguardano la propria vita all’interno della comunità cittadina.
Riscritture e nuove drammaturgie
Due saranno le date per Antigone e le guerriere dai capelli bianchi: 21 e 22 giugno, per una riscrittura libera alla ricerca di un linguaggio universale. È l’esito del secondo anno de Gli spazi del teatro, un progetto di teatro integrato per attori abili e disabili a cura di ATIR Teatro Ringhiera e Cooperativa Sociale Comunità Progetto.
Sempre due saranno le repliche per Tragici a pezzi, un viaggio nella tragedia greca, vista attraverso gli occhi dell’immancabile figura del Messaggero (di e con Omar Nedjari). Preferirei di no è invece lo spettacolo esito del laboratorio permanente per attori e drammaturghi tenuto quest’anno da Serena Sinigaglia e Renata Ciaravino. Racconta delle battaglie per la libertà che oggi ci troviamo a combattere, non meno violente e controverse di quelle dei racconti mitologici.
Serenza Sinigaglia
Non solo tragedie…
Quello che sembrava solo un grosso inciampo sul percorso di Atir ha invece generato circostanze che permettono a chiunque di vedere attuato un rapporto di vera solidarietà tra i teatri milanesi.
In questa circostanza specifica, Serena Sinigaglia ha ringraziato il Teatro dell’Elfo: “Non possiamo non ringraziare pubblicamente e a pieni polmoni il Teatro Elfo Puccini per la generosità e l’attenzione. Grazie, grazie, grazie!
Portare lo spirito di un teatro in un altro teatro è un’operazione di contaminazione entusiasmante e arricchente. Portare lo spirito del Ringhiera all’Elfo significa raccontare l’anima artistica e l’anima sociale, così avvinte da essere un’unica forza. Significa portare il segno trasversale e comunitario che ci contraddistingue. Una poetica e una politica culturale”.